venerdì 1 giugno 2012

piccole, buone cose

Questa è una copia della prima edizione di Cathedral che da Bauman Rare Books vale 300 dollari. Io ce l'ho, ma non la vendo


No, cosedalibri non si trasforma in un food blog. Però ospiterà per qualche tempo una piccola rubrica dedicata al pane, curata da Marina Caccialanza, giornalista nel settore food per varie riviste di gastronomia e pasticceria e co-autrice del Dictionnaire Universel du Pain.
Il pane è uno dei cibi preferiti di chi scrive, arcinemico della sua forma fisica precaria. E tuttavia un farinaceo è una piccola buona cosa indispensabile, persino nei nostri momenti più critici. Come aveva capito benissimo il fornaio di Raymond Carver (è dal suo racconto che ho indegnamente tratto il titolo della rubrica), che alla fine della storia in questione diceva così:

“Annusate questo”, disse il fornaio spezzando un pane nero. “È un pane pesante, ma ricco.” Lo annusarono, poi lui chiese loro di assaggiarlo. Aveva un sapore di melassa e di frumento. Stettero lì ad ascoltarlo. Mangiarono quel che poterono. Inghiottirono il pane nero. Sembrava giorno lì sotto i tubi fluorescenti. Parlarono sino al primo mattino, con la luce alta e pallida che si proiettava dalle vetrine e non pensarono ad andarsene.
 Raymond Carver, Una piccola, buona cosa, in Cattedrale, traduzione di Francesco Franconeri, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1996.

Potete trovare il racconto intero (con alcuni refusi) sulla rivista online sagarana.it, qui (poi però comprate il libro). A presto con la rubrica.

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