giovedì 5 luglio 2012

se ti serve un editor, anna albano lavora con te

Anna Albano, che cura "cose da libri", valuta manoscritti, redige schede di valutazione e pratica, a seconda delle necessità discusse con l'autore, un editing leggero o sostanzioso sui testi che le vengono sottoposti.
Collabora dal 1997 con un'agenzia letteraria di Milano, presso la quale ha affinato la propria esperienza, e lavora in autonomia con gli autori che a lei si rivolgono per verificare e migliorare i propri testi. 
La lunga consuetudine con diverse case editrici nel ruolo di redattore editoriale le ha consentito di acquisire dimestichezza con testi di narrativa, di arte, di management. Da qualche tempo lavora con chi richiede la sua opera per pubblicare in proprio libri ben fatti.







Qui sotto Anna propone qualche riflessione di un collega blogger sul self publishing e sulle forme di collaborazione, che stanno emergendo in forma nuova, tra autori e editor.


È una triste verità, quasi subito evidente ai più, che le opere autopubblicate possono essere immediatamente liquidate in virtù delle loro origini. Lettori, blog, librerie accolgono spesso la parola “autopubblicato” con una smorfia e un sospiro. […] Cosa possiamo fare per evitarlo?
In breve, una delle ragioni di questo marchio d’infamia risiede nel gran numero di opere di bassa qualità, autopubblicate frettolosamente. La grande maggioranza dei lettori è spietata con libri che non sono stati sottoposti a editing o con una copertina fatta in Word. […] È difficile scuotersi di dosso una cattiva reputazione. I lettori che hanno già provato a leggere qualche libro di produzione indipendente e ne sono rimasti ripetutamente delusi difficilmente ripeteranno l’esperienza. Lo stesso vale per i recensori.
Se combiniamo il tutto con il pregiudizio che l’autopubblicazione equivale a mera vanity press, all’ultima spiaggia per autori rifiutati, e che per questo non devono essere molto bravi a fare ciò che fanno, otteniamo una comunità di lettori che valuta come prodotti scadenti tutti i libri pubblicati in proprio. Chi comprerebbe un libro da un autore spazzatura?Questo, unito a una reputazione già malferma, ha indotto molti lettori, critici, giornalisti e librerie a chiudere la porta, molto spesso per sempre.
[…] Cosa facciamo, a fronte di queste considerazioni? […] La risposta è molto semplice: puntiamo alla qualità.
[…] Gli autori indipendenti che emergono sono quelli che si alleano con editor indipendenti, quelli che imparano cose nuove e pagano per i corsi, quelli che lavorano fianco a fianco con grafici che hanno fatto esperienza nella case editrici, quelli che si servono di persone esperte di marketing. […]

Ben Galley, Is the Stigma of Self-Publishing Finally Gone?, in “Live Write Thrive”, 2 luglio 2012

La traduzione è di chi scrive; il testo integrale dell'articolo si trova qui.





2 commenti:

paolo f ha detto...

Sul filo di questi ragionamenti, mi chiedo per quanto ancora gli editori tradizionali più in vista, ovvero le c.d. major, manterranno il bastone del comando.
Penso che lo perderanno, ma non saprei dire quanto tempo servirà. Un lustro? Due? Tre?

aa ha detto...

non posso prevedere la durata, ma so che è un buon periodo per lavorare.