è quella che scrive veronica tomassini, di cui parlammo l'anno scorso in occasione del suo esordio con Sangue di cane, in un commento su vibrisse:
"un Dio che è Padre, che opera la Sua Rivoluzione d’Amore nei luoghi dell’abiezione. Il Padre che siede con i profeti delle panchine, che tiene la fronte al becero, sollevando le braccia inutili del barbone sepolto dai suoi escrementi; un Padre che non riesce a smettere d’amare chi ha tradito, umiliato, offeso, chi ha operato il crimine e l’innominabile e si veste del nulla ed ha la faccia ruvida e sporca, e aspetta solo di perdonare, e lo ha già fatto. Il Padre che ascolta silenzioso il lamento del misero lercio accattone. Commosso".
cosa aspetta, il padre che ascolta silenzioso, a trarre le sue conclusioni e a versare un po' di sollievo nelle ferite purulente?
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