quasi mi dispiace, che sia finita la campagna elettorale. ché qualche volta, a sentire le sublimi panzane degli opposti schieramenti – quando sono state pronunciate con la necessaria rettorica enfasi –, quasi me ne sono fatta infiammare. i candidati sono quelli che sono e non me ne piace davvero nessuno, epperò ci sono quelli che mi piacciono meno di altri, ad esempio fabrizio montuori, del partito comunista dei lavoratori, un tristo individuo con pizzetto, fronte spaziosa e coda di cavallo che alla "notte dei sindaci", trasmessa ieri su telelombardia, per dire routine dice tram tram. e quel che è peggio, sul suo sito sostiene che, essendo il momento di una svolta, le sinistre tutte, "politiche, sindacali, di movimento", nonché "tutto l’associazionismo democratico", dovrebbero concordemente fare come "in tunisia e in egitto": un completo spostato. altrettanto straordinaria mi appare la candidatura di marco mantovani di forza nuova, un tale che a cinquantuno anni porta ancora i favoriti e ama le pistole, sia pure regolarmente denunciate.
ho invece adorato il comizio di bersani a sostegno di pisapia, tenutosi l'11 maggio a milano, quello in cui, criticando le delinquenziali eccentricità di silvio berlusconi e dei suoi, egli ha pronunciato tra le altre la seguente frase: "bisogna essere normali, normali, normali". io trovo l'eloquio di questa avveduta massaia di piacenza totalmente coinvolgente. mi conquistano l'accento, quella bella zeta sonora, l'umorismo un po' cinico e quell'aria vagamente anni cinquanta, così poco incongrua. il mio forte gradimento va a insomma a pierluigi, che sfortunatamente a milano non si candida. e purtroppo non trovo giuliano pisapia, afflitto da una voce un pochino da vecchietta, altrettanto affascinante.
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