“Il
nuovo carattere latino corsivo si ispirava alle forme manoscritte in uso nelle
cancellerie italiane del secondo Quattrocento e si proponeva di assicurare alle
stampe l’eleganza e la bellezza del manoscritto umanistico. In combinazione con
il nuovo formato in 8°, finì con qualificare l’attività del Manuzio. Egli mise
in commercio nuove edizioni portatili (definite nel catalogo del 1503 ‘libelli
portatiles in formam enchiridii’) volte non tanto ad abbassare i prezzi e a
diffondere il libro popolare, quanto a favorire un uso diverso del libro, meno
legato allo spazio dello studio, in direzione piuttosto di un ampliamento del
pubblico, non necessariamente costituito da letterati di professione, favorendo
così nuove pratiche di lettura. Merito del M. non fu peraltro quello di avere
utilizzato per primo il formato in 8°, già in uso da tempo per la stampa di
testi religiosi e devozionali, quanto di averlo destinato alla produzione dei
classici. Anche l’eliminazione dei commenti serviva a non distogliere i lettori
dalla concentrazione sul testo, evitando condizionamenti pedanti.” Dalla voce
su Aldo Manuzio di Mario Infelise nel Dizionario Biografico degli Italiani.
Molte sono le
aziende che regalano ai propri clienti oggetti, strenne natalizie. Molti,
moltissimi regalano calendari. Molti, moltissimi stampatori regalano calendari.
Geca no. L’industria grafica Geca confeziona con cura oggetti neopop che si
possono vedere qui: pacchetti di sigarette, di detersivi, un
Monopoly/Leggiamoly, tutti ripieni di e riferiti ai libri e alle parole.
La strenna 2012
è favolosa: una confezione di “Leggo Word Flakes, fiocchi di parole originali”,
contenente un’edizione fuori commercio di Tre uomini in barca nella traduzione di Silvio Spaventa
Filippi, un quaderno rigato (le righe, nell’opinione di chi scrive, sono
preferibili ai quadretti) intitolato “Word Notes” dedicato ad “Appunti,
ricordi, progetti” – l’esergo che precede lo spazio per scrivere è di Pietro Abelardo
e recita così: “Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello
scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso” – e un calendario con
dodici riproduzioni dei luoghi toccati dalla Route 36 negli Stati Uniti.
I Word Flakes
sono corn flakes a forma di lettere dell’alfabeto; il galluccio sul fronte
della scatola portameraviglie porta gli occhiali e tiene un libro tra le
ali/mani.
Qual è, per
usare un termine orrendo ma a volte positivamente ambiguo, la mission di Geca?
Questa, tra l’altro: “Noi abbiamo deciso di stare dalla parte
dell’immaginazione, della parola scritta, della creatività, promuovendo l’amore
per i libri e per la scrittura, sviluppando progetti in grado di rendere i
messaggi stampati sempre più credibili e autorevoli”. Si confronti con la
dichiarazione di un competitor qualunque: “L’imprescindibile civiltà dei pixel
portata dal nuovo millennio ha ormai garantito all’arte grafica velocità di
esecuzione e opportunità tecniche prima impensabili: opportunità che l’odierna
azienda ha saputo cogliere, per aggiungere alla qualità che le è sempre stata
riconosciuta una rapidità esecutiva e una elasticità di programmazione. Resta
al centro dell’operare di nome
il desiderio di realizzare, nei libri, qualcosa che possa avere una propria
estetica, percepibile fisicamente nel piacere di sfogliare il prodotto finito.”
Chi scrive ha
visitato Geca pochi giorni fa, trovando come interlocutori industriali nel cui
spirito convivono competenza tecnica, passione per le cose stampate e desiderio
di misurarsi con il mercato. Ha adorato ricevere in regalo i Word Flakes – un
piccolo Natale fuori stagione –, che si contemperano perfettamente con le cose
che ama: oggetti legati ai libri, parole, ricerca del piacere attraverso la
lettura, copywriting di qualità. Bravi, molto molto bravi, questi signori Geca:
se fossi un editore stamperei da loro.
2 commenti:
a Bosa, in Sardegna, qualcuno qualche anno fa aveva scritto su un muro: "trovati un lavoro che ti piace e non lavorerai un solo giorno della tua vita". Ecco, immagino così i signori della Geca...che meraviglia.
Grazie per questo bel post! Qui stiamo arrossendo tutti...
Luigi
(Geca)
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