il 29 settembre scorso , in occasione di
roland macchine e animali,
giulio mozzi ha fatto pubblico editing sulle prime cinque pagine del venturo
romanzo di
vincenzo latronico. un’idea che ho trovato bellissima: quando sono
uscita di casa mi sentivo come se stessi andando a casa.
in un capannone industriale di un’orribile zona di milano,
su un palchetto di pallet, seduti su due poltroncine, vincenzo ha letto e
giulio l’ha editato chiedendogli conto, ponendogli dubbi, insinuando questioni, talora suggerendo
(ma con molta discrezione) soluzioni – “il romanzo è tuo”, era l’immancabile
conclusione di ogni grazioso tentativo di assalto.
in un paio d’ore di lavoro (e altro tempo ci sarebbe
voluto), da quelle quattro o cinque cartelle è stato spremuto un succo
concentratissimo e si è verificato il miracolo dell’editing: quello per il
quale l’autore, via via che lavora con l’editor, spesso scopre una sua voce più
chiara.
desidero qui tributare molte lodi a giulio mozzi, che
sull’editing trasferisce una parte della sua natura, ché mozzi è un
professionista astuto e dolce così come astuto e dolce è il lavoro di editing più
riuscito, anche dal punto di vista del rapporto con l’autore.
da roland sono uscita con la sensazione di avere impiegato
il mio tempo assai proficuamente: con mozzi il pericolo
scrittore-che-guarda-il-proprio-ombelico-quindi-se-fosse-rimasto-a-casa-sua-sarebbe-stato-meglio
è decisamente scongiurato, e sento di aver speso bene i miei cinque euro di
tesseramento roland per un anno.
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giulio mozzi al suo ingresso nel capannone di roland |
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giulio mozzi ci ripensa, forse vuole andarsene |
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una vetrata del capannone, fotografata per il puro gusto di |
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giorgio vasta introduce la seduta di editing pubblico |
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mozzi (che alla fine è rimasto) e latronico |
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giulio mozzi vagamente provato, dopo quasi due ore di confronto con latronico |
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