Anselm Kiefer, The High Priestess, 1986-1989. © Tore H. Røyneland |
Desidero segnalare una bella intervista concessa da Anselm Kiefer all'"Express.Fr", sezione cultura, qui.
Di seguito un frammento del colloquio tradotto da chi scrive:
Lei ha numerosi compagni di strada, più scrittori, poeti, filosofi che artisti. Li evoca nelle sue opere, talvolta guarnite di citazioni. Perché questo attaccamento alla parola?
Ho sempre avuto una passione per la letteratura, soprattutto per la poesia. Amo Céline, Rimbaud, Mallarmé, Genet… Per me le poesie sono come boe collocate sull’abisso, nuoto dall’una all’altra. Senza poesia sarei perduto. D’altra parte leggo tutte le mattine, è la prima cosa che faccio. Scendo nella mia biblioteca e prendo un libro, quasi alla cieca. Avrei potuto diventare uno scrittore. A diciassette anni ho vinto un premio per un diario che avevo scritto. Ho esitato a seguire questa strada. La cosa non si è realizzata, poiché nella vita non si possono fare bene due cose alla volta, ma ho continuato a scrivere il diario. Quando sono bloccato su un’opera, la scrittura mi è di ispirazione.
Anche voi leggete tutte le mattine come prima cosa?
2 commenti:
riposta: sì.
leggo in bagno, leggo davanti al latte coi biscotti, leggo sui mezzi pubblici.
leggo in bagno, leggo davanti al nescafè, leggo sui mezzi pubblici.
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