domenica 15 maggio 2011

con una certa calma

Le liseur. Courtesy thomasapolis.com
non sono molto interessata alle novità editoriali. preferisco ritrovarle e valutarle per caso, nel corso delle mie periodiche visite a bancarelle o librerie dell'usato. solo in quei luoghi i libri assumono la loro vera verità, si autoclassificano in durevoli ed effimeri. è come se la carta emettesse una sua voce autentica solo dopo essersi riposata un pochino.

sì, certo, qui dovremmo cominciare un ragionamento sulla funzione del critico nel nostro mondo editoriale contemporaneo; magari un'altra volta.

5 commenti:

Giova ha detto...

sempre avanti, un saluto.

aa ha detto...

ciao, giovanni, come stai?

Giova ha detto...

ancora alla rincorsa di un impiego, sono stato a Torino, vediamo se ne esce qualcosa, diciamo che ci spero poco ormai, quindi abbastanza bene grazie :D

Anonimo ha detto...

meaow, ecco. io ho da ann penao la stessa cosa, ma non ho mai aputo scriverla. grasie e miao, gattalberto

aa ha detto...

gattalberto, forse non hai potuto scriverla perché hai le zampette al posto delle mani?