"Le tournée, infatti, costano un sacco e rendono molto poco. Sono utili al piccolo editore, che ne ricava un po’ di visibilità e non ha particolari spese, né potrebbe permettersele; gli autori sono in genere disponibili, entro i limiti delle loro possibilità, a viaggiare a loro spese, a bruciare giorni di ferie per viaggiare, eccetera.
Servono poco o nulla al grande editore, a meno che non si riesca a mettere in moto il divismo. Ma per il divismo serve, ad esempio, un autore con un corpo adatto. Non si può fare sempre."
Giulio Mozzi a Cristiano Abbadessa sul blog della casa editrice Autodafè, 26 ottobre 2011.
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